News - Pillole
??

IBM Net Symposium
Prima e dopo la riorganizzazione. Come cambiano i modelli

Milano, 1 giugno 2004

Il primo giugno è stato inaugurato il progetto IBM Net Symposium, un?’iniziativa di formazione di IBM Italia, organizzata in collaborazione con S3.Studium.
Si tratta di un ciclo di incontri, in cui viene sviluppato il confronto sulle tematiche dell?’organizzazione, dell?’innovazione, della gestione delle risorse umane e dei valori che guidano l?’impresa.
Nel primo appuntamento, nella sede dell?’IBM Forum di Milano, il tema trattato nasce da una serie di riflessioni su alcuni nodi tematici del mondo aziendale: l?’adeguatezza dei modelli organizzativi e la necessità del cambiamento. Nel Net Symposium sono stati, infatti, delineati l?’evoluzione dei modelli aziendali, alla luce delle continue trasformazioni che investono le imprese, e le modalità per motivare in situazioni di riorganizzazione e cambiamento.
La ristrutturazione organizzativa e l?’innovazione sono attualmente tematiche centrali nelle strategie delle imprese, e implicano una strategia orientata all?’innovazione, la scoperta di nuovi valori e la rivisitazione degli assetti. Le aziende nel definire i modelli abbandonano le vecchie strutture piramidali e approdano a forme di network via via più complesse.
Il chairman, Andrea Pancani, ha anticipato e introdotto alcuni spunti di riflessioni sull?’evoluzione dei modelli organizzativi e delle dinamiche lavorative, riportando anche le proprie osservazioni sull?’organizzazione del lavoro della redazione del Tg La7, nella quale svolge il ruolo di capo redattore.
Le tematiche del Net Symposium sono state approfondite negli interventi di Domenico de Masi (Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell?’Università di Roma ?“La Sapienza?”) e di Severino Salvemini (Presidente della SDA Bocconi di Milano).
Entrambi hanno prodotto spunti di riflessione sulle dinamiche evolutive del lavoro e dell?’organizzazione aziendale, sui limiti che ancora si oppongono ad una efficace cultura del cambiamento e dell?’innovazione e sulle possibili soluzioni per superare gli ostacoli di natura culturale.

Cambiamento e innovazione organizzativa nell?’era postindustriale
Sintesi dell?’intervento di Domenico de Masi

Domenico De Masi ha aperto il suo intervento al Net Symposium, constatando come l?’innovazione e la formazione siano nodi fondamentali e obiettivi molto evocati nel mondo aziendale.
Tuttavia tali elementi si scontrano spesso con la difficoltà dei sistemi organizzativi di progettare il futuro, di riorganizzare gli assetti strutturali, di saper cogliere e attuare cambiamenti funzionali allo sviluppo e alla crescita.
Per comprendere l?’origine di tali problemi, De Masi è tornato indietro nella memoria storica, all?’epoca in cui spiccavano nei cieli le ciminiere delle grandi industrie e all?’interno delle quali venivano realizzati e sperimentati due grandi modelli di sistemi di impresa: il taylorismo e il fordismo.
Abbiamo percorso, quindi, un viaggio affascinante in quelli che sono stati due grandi modelli organizzativi, perfettamente aderenti ai valori della società industriale. Ed è stato proprio questo il nodo fondamentale che De Masi ha voluto far comprendere: il modello tayloristico è un prodotto della società industriale e un riflesso dei suoi valori (standardizzazione, specializzazione, sincronizzazione, concentrazione, massimizzazione, centralizzazione), e il limite e l?’errore di fondo è quello di continuare ad applicare tale modello acriticamente alla società postindustriale.
Il cultural gap, che nasce dal tentativo di applicare i valori della vecchia organizzazione a quella attuale, comporta un disorientamento, che può limitare la progettazione del futuro di un?’organizzazione.
Secondo De Masi il mondo delle imprese è ancora troppo impregnato dei principi della società industriale e proprio l?’intensità di questo legame è il primo nemico del cambiamento e dell?’innovazione.
Ma in che cosa consiste la società postindustriale? Dopo l?’affascinante excursus storico ricco di dettagli e curiosità, Domenico De Masi è ritornato nella contemporaneità e ci ha descritto i principi del postindustriale e del postmodernismo, iniziando dalla trasformazione intrinseca del lavoro, la cui priorità non è più la produzione di grandi quantitativi di beni materiali bensì la produzione di beni immateriali e di conoscenze. La società si veste di nuovi valori e così anche la natura intrinseca del lavoro subisce notevoli cambiamenti.
Molteplici sono le conseguenze sul piano dell?’organizzazione aziendale. Innanzitutto l?’industria non è più la punta trainante del mondo economico. La forza lavoro è per eccellenza rappresentata dai colletti bianchi (lavoratori-dipendenti scolarizzati e impegnati nello svolgimento di un lavoro prettamente intellettuale). Inoltre, è richiesto alle organizzazioni di essere capaci di fecondare creatività, ossia di far crescere al proprio interno talenti portatori di innovazione, di creare team di lavoro composti da persone di diversa estrazione e tendenti alla concretezza, ma anche da individui per attitudine fantasiosi e creativi. E tali gruppi devono essere guidati da leader carismatici. Quindi, la chiave del successo della società postindustriale è la sintesi tra fantasia e concretezza, unita nella formula dell?’ozio creativo. A sostegno della sua argomentazione De Masi riporta le sue innumerevoli esperienze di ricerca sui gruppi creativi. E rivolgendo uno sguardo al passato più remoto ha fatto l?’esempio della civiltà greca, che ha detenuto il primato di creatività umanistica proprio per la capacità di coniugare due forme di pensiero ?– separate nelle altre culture ?– rendendole armoniosamente conviventi: la thesis e la methis, il pensiero lineare o razionale e il pensiero labirintico o irrazionale.

Gli ingredienti per una formula organizzativa di successo
Sintesi dell?’intervento di Severino Salvemini

Severino Salvemini ha iniziato la sua relazione constatando come oggi non sia più importante cercare di definire in maniera rigida i modelli organizzativi che connotano un?’impresa.
Infatti, si sviluppano forme sempre più ibride e, quindi, non è di primaria importanza la natura del modello organizzativo (funzionale, divisionale, a matrice), bensì il funzionamento e l?’efficacia dell?’azienda.
Il suo messaggio vuole quindi far riflettere sul fatto che allo stato attuale gli ingredienti necessari di una formula organizzativa di successo prescindono dall?’esistenza o meno di un modello organizzativo puro.
Quali sono gli elementi essenziali?
In primo luogo un valore che il sistema organizzativo dovrebbe acquisire ed interiorizzare è la tensione elevata al cambiamento, visto come un prerequisito essenziale per la sopravvivenza di un?’azienda, che deve rispondere in maniera reattiva e proattiva nei confronti di un sistema economico sempre più imprevedibile.
Prima il cambiamento era visto come un elemento episodico di stravolgimento delle dinamiche aziendali e funzionale all?’acquisizione di un nuovo stato di equilibrio. Oggi invece lo stato di mutamento e il disordine organizzativo prendono sempre più il sopravvento rispetto all?’ordine e alla staticità e acquisiscono un valore aggiunto nelle dinamiche organizzative.
Con un?’immagine ripresa da Lewin si può paragonare la percezione del cambiamento alla tensione muscolare di chi sa che sta per ricevere una frustata, a cui segue poi un rilascio e un rilassamento.
Funzionale all?’efficienza risulta l?’elasticità organizzativa, la presenza di strutture snelle connotate più dall?’orizzontalità dei rapporti che dalla compartimentazione verticale.
Anche la cultura organizzativa è un ingrediente di successo se vissuto dall?’azienda come potenziale strumento di integrazione e non come mezzo di controllo normativo.
Salvemini ha individuato, inoltre, elementi in linea con le riflessioni di De Masi. In particolare ha riconosciuto la funzionalità di creare team di lavoro che assumano le sembianze di vere e proprie squadre orientate al raggiungimento degli obiettivi. Questi gruppi dovrebbero essere guidati da leader carismatici capaci di comprendere l?’importanza di destabilizzare il conformismo, di tendere al rinnovamento, di individuare e coltivare individui che dimostrano doti e talenti particolari.
Infine, è importante puntualizzare che gli elementi descritti possono contribuire al successo di una formula organizzativa solo nel caso in cui siano perfettamente integrati e coerenti nel sistema d?’impresa.

Clicca quì per avere maggiori informazioni sul progetto IBM Net Symposium