Massimo Cacciari
Il Seminario d?Estate di Ravello si ? concluso con l?intervento di Massimo Cacciari, professore di Filosofia Estetica dell?Universit? di Venezia, su ?Il disorientamento nella politica?.
Cacciari ha esordito parlando della virtus del politico, che non ? la temperanza, ma il porsi obiettivi che vadano al di l? degli sguardi dei propri simili e il guidarli per il loro raggiungimento. Inoltre, alla virtus il politico deve coniugare la techne al fine di raggiungere gli obiettivi.
Questo tipo di impostazione disorienta, soprattutto se il politico propone idee che vanno contro i criteri di utilit?. E, in genere, quando si fa politica, non si seguono criteri di utilit?. Al fine di limitare le tragedie del politico assoluto che si impone con le proprie idee, la scelta ? stata di depotenziare la politica e di ridurre la sovranit?, senza per? eliminarla. Quindi ci si ? orientati a una impostazione amministrativa e/o economica. Non ? pi? la politica che governa la polis, ma il potere economico con le sue regole e norme.
Cacciari a questo punto del suo discorso ha posto altri due interrogativi: ?Ma da quale parte stiamo? Vogliamo eliminare il conflitto dalla politica?? Secondo Macchiavelli la grandezza dell?antica Roma risiedeva nel conflitto perch? produceva identit? e soggettivit? forti. Questo ? il conflitto positivo. Se invece ? disgregativo delle identit?, allora il conflitto ? negativo.
Con la fine della storia degli Stati, dopo la II Guerra Mondiale, si ? aperta l?epoca degli imperi, anche se in realt? oggi ce ne ? uno solo. Tuttavia, secondo Cacciari, l?epoca degli imperi non consiste nello strapotere di uno su tutti, ma nella formazione di entit? politiche sovranazionali dotate di senso. L?Ue potr? essere una comunit? nazionale solo se all?interno di essa ci saranno comunit? dotate di senso.
La questione della modernit? e, inoltre, che crea disorientamento ?: ?Vogliamo comunit? dotate di senso in cui c?? il conflitto o sistemi amministrativi e economici? La politica ha un valore nel momento in cui ci sono comunit? dotate di senso in cui vige il conflitto e comunit? che si coniugano con il livello economico e tecnocratico?.
? possibile individuare una domanda di libert? all?interno della comunit? che ha al suo interno contraddizioni e polemiche. Non ? necessario essere ?anti?, ma competere e contraddire per poi essere riconosciuto e identificato per la propria identit?.
? possibile pensare a una nuova economia, come fatta anche di una nuova societ? e identit?. Questo ? il lavoro della politica. Questo pu? essere un nuovo orientamento.